Sicilia, contributo della discordia: il pericolo è che così non adotterà più nessuno

Polemiche in Sicilia per l’adozione di animali domestici: il contributo di solidarietà per chi adotta un cane scoraggia tante persone.

Recentemente, la Regione Sicilia ha introdotto una nuova tassa, un contributo di solidarietà destinato a chi adotta un animale domestico. Si tratta di una spesa prevista per l’impianto sottocutaneo del microchip e per la registrazione all’anagrafe del cane adottato, denaro che contribuirà a rafforzare la lotta contro il randagismo, aiutando i canili del territorio.

Cane cerca coccole in canile
Un cane in cerca di adozione (CaneBassotto.it)

Nonostante l’intento nobile, molti cittadini, veterinari e associazioni animaliste hanno protestato contro la decisione presa dalla Regione, poiché una tassa del genere rischia inevitabilmente di scoraggiare tante persone, allontanandole da una possibile adozione. Il contributo di solidarietà rischia di trasformarsi in una misura controproducente. Per quale motivo?

La misura controproducente adottata dalla Regione Sicilia: il contributo di solidarietà scoraggia l’adozione di cani

Viene definito contributo di solidarietà e rientra nelle nuove misure adottate dalla Regione Sicilia per combattere il randagismo, migliorando la rete di aiuti per tutti i cani del territorio. In pratica, è una tassa a carico di chi adotta un animale domestico, procedendo alla registrazione all’anagrafe canina e all’impianto di microchip. La tassa è prevista anche per i passaggi di proprietà e per le cucciolate.

Da misura creata con intento nobile, studiata addirittura dal 2022, ad aggravante. Lo scorso 22 ottobre è entrata in vigore, prevedendo il pagamento di un contributo di 20 euro per l’iscrizione all’anagrafe canina, più 80 euro in caso di cucciolate, e altri 10 euro per il passaggio di proprietà. La tassa coinvolge non solo i cittadini privati ma anche i veterinari, chiamati a pagare 10 euro per ogni impianto di microchip.

Cane instaura rapporto profondo con il padrone
Gli occhi tristi di un cane abbandonato (CaneBassotto.it)

Tutti i contributi saranno poi investiti dalla Regione per aiutare i canili e per contrastare il triste fenomeno del randagismo, fornendo denaro per sterilizzazioni di massa, aiuti per la ristrutturazione dei canili e per l’attuazione di progetti mirati alla tutela degli animali. Eppure, nonostante i buoni intenti, questa condizione sta creando una frattura tra cittadini e istituzioni.

Caos in Sicilia, volontari dei canili e veterinari protestano contro il contributo di solidarietà

Ciò che sta accadendo in Sicilia è emblematico, tanto che, nel giro di un mese, le adozioni sono calate drasticamente. Il fatto è che tanti cittadini, intenzionati ad adottare un cane, sono scoraggiati per via della tassa, così come sono scoraggiati anche le associazioni animaliste, chiamate a registrare decine e decine di cani, e i canili. Si tratta di spendere centinaia, se non migliaia, di euro.

Cani in cerca di una famiglia
Cani dietro una rete metallica (CaneBassotto.it)

Un carico economico che alleggerisce le casse del Comune, ma che pesa sulle spalle dei singoli. L’Associazione Nazionale dei Veterinari Italiani è intervenuta, dichiarando il provvedimento un ostacolo alla microchippatura. Il contributo di solidarietà sta provocando un danno enorme a canili e associazioni, nonché ai veterinari e alle persone che vogliono adottare un cane.

Se prima faticavamo a spingere le persone a microchippare il proprio animale, adesso che si deve pagare, l’impresa sarà ancora più difficile”, ha affermato Giorgia Matesi, istruttrice cinofila e portavoce della LAV di Palermo. Ma non è tutto, “La cosa assurda è che se un cacciatore microchippa il suo cane paga quanto un attivista che ha salvato un cane malato o maltrattato”, ha proseguito la Matesi.

Tra l’altro, i fondi accumulati dal contributo di solidarietà, andranno a tutti i Comuni siciliani, anche a quelli che non hanno mai fatto nulla per risolvere il fenomeno del randagismo.

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