Lo trovano in giardino con il ventre rigonfio, una scena quasi surreale e che mette i brividi, chissà quale preda ha ingoiato.
In Australia esiste la Sunshine Coast Snake Catchers, associazione che si occupa di recuperare serpenti, pericolosi o meno, che si perdono in città e si intrufolano nelle abitazioni, e di portarli in oasi protette. Un’associazione animalista molto attiva in un Continente che di serpenti, anche molto velenosi, ne è pieno zeppo. Non a caso, capitano spesso vicende davvero molto curiose.
Una vicenda curiosa è capitata qualche giorno fa, testimoniata proprio dagli attivisti della Sunshine Coast Snake Catchers, al lavoro 24 ore su 24 e sette giorni su sette, pronti a intervenire a ogni chiamata di emergenza. L’ultima, per recuperare un pitone tappeto costiero intrufolatisi nel giardino di una famiglia, adiacente a un bosco e quindi preso di mira dai rettili.
La Sunshine Coast Snake Catchers opera in particolare nel Queensland, dove si trova il Mooloolah River National Park, un enorme parco naturale dalla fitta vegetazione. Qui di serpenti se ne trovano tanti, anche perché la fauna è ricchissima di potenziali prede per questi rettili. Ogni giorno, gli attivisti pubblicano sui social i loro interventi.
Serpenti recuperati nei bagni delle abitazioni, nei campeggi, all’interno di automobili, nei parchi dove giocano i bambini. Ovunque. L’Australia ospita numerosi tipi di serpenti, tra cui alcune specie considerate tra le più velenose sul pianeta, come il taipan, oppure il bruno orientale o il serpente tigre. L’ultimo intervento ha riguardato un pitone tappeto costiero.
Appartenente alla specie Morelia spilota mcdowelli, il pitone tappeto costiero non è velenoso, ma fa decisamente impressione. Abita la zona orientale dell’Australia, la sua pelle è maculata, opera di notte, andando a caccia di prede. È un costrittore che può raggiungere i 3 metri di lunghezza e si nutre di altri rettili, volatili e piccoli mammiferi.
Anche i soccorritori, questa volta, sono rimasti sbalorditi dal ritrovamento del pitone. Il rettile, infatti, aggressivo, era in fase di digestione. Il suo ventre rigonfio ospitava chissà quale animale di grandi dimensioni. Per un attimo, la famiglia che ha contattato i soccorritori, ha pensato che l’animale avesse inghiottito il proprio cagnolino.
Fortunatamente, il cagnolino stava bene, ma il pitone stava digerendo qualcosa di grosso. Poteva essere di tutto: magari un uccello, oppure un roditore, o un mammifero. Come ha affermato l’esperto nel video che l’associazione ha pubblicato sui social, e che mostra il momento del recupero, la fase di digestione del serpente dura giorni, forse addirittura settimane, prima di giungere a compimento.
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