Quando pensiamo all’alimentazione del cane, ci vengono in mente proteine, grassi, ma anche le fibre sono importanti. Ti do qualche consiglio.
Quando si pensa alla dieta di un cane, la mente corre subito alla carne, alla qualità delle proteine, alla quantità di grassi o carboidrati. È normale: sono gli elementi che sembrano avere il ruolo principale.
Poi c’è quella parte che molti ignorano: le fibre. Se il cane non assume fibre, il microbiota si impoverisce e il cane può iniziare a mostrare disturbi che non sempre colleghiamo al cibo.
Le fibre sono la base del buon funzionamento dell’intestino. È lì che lavorano i batteri buoni che regolano digestione, difese immunitarie e qualità delle feci. Basta una piccola quantità di proteine al giorno perché questo equilibrio si mantenga stabile. Non servono montagne di verdure: l’importante è la costanza e la scelta dei cibi giusti.
Esistono fibre che trattengono acqua e altre no. Questa differenza modifica il modo in cui l’intestino lavora. Le fibre solubili creano una specie di gel morbido che aiuta quando le feci sono troppo dure.
Permettono un transito più fluido, aumentano la sazietà e mantengono più stabile la glicemia. Per questo spesso vengono suggerite nei cani che tendono a ingrassare o che hanno bisogno di un supporto per la gestione del diabete.
Le fibre insolubili fanno un altro lavoro: danno “struttura” alle feci e accelerano il passaggio del cibo. Sono utili nei cani che soffrono di gonfiore o gas, perché fermentano pochissimo. Il rischio, come sempre, è l’eccesso. Troppe fibre insolubili possono ridurre l’assorbimento dei nutrienti e rendere il pasto meno digeribile.
È interessante anche ricordare che frutta e verdura non sono importanti per le vitamine che contengono, ma per l’effetto che hanno sull’intestino. Il cane, da carnivoro opportunista, arriva a recuperare solo una parte dei nutrienti vegetali. Ciò che davvero gli serve da questo tipo di alimenti sono le fibre, che nutrono il microbiota e mantengono l’intestino attivo.
Integrare fibre nella dieta non significa stravolgerla. Bastano piccole quantità di mela, carote cotte, piselli, patate, cereali come l’orzo. Lo psillio è spesso consigliato perché permette di ottenere un buon effetto con una dose minima. Per le fibre insolubili si può ricorrere a ortaggi più fibrosi come finocchio, sedano, cicoria o carote crude.
Nelle diete crude, le fibre possono essere integrate da componenti animali non digeribili, come esoscheletri di insetti o piccole parti dure presenti nelle prede. Non è una soluzione per tutti, ma è coerente con l’alimentazione naturale dei carnivori opportunisti.
La stitichezza è il primo campanello d’allarme, ma non l’unico. L’intestino può diventare irritabile, le feci possono contenere muco. Paradossalmente, anche la diarrea può essere un segnale di carenza, perché senza fibre l’intestino non riesce più a gestire i liquidi.
Le fibre non vanno inserite a occhio a seconda di ciò che pensiamo sia giusto. Quantità e tipo devono essere valutati in base al cane, alla dieta che segue e a eventuali patologie. Un veterinario nutrizionista può indicare la strada più sicura, evitando errori che, anche se in buona fede, potrebbero creare nuovi problemi.
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