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Animali

12 Razze di cani che possono essere lasciati da soli per 8 ore

L’idea di lasciare un cane da solo per 12 ore mette a disagio chiunque ami davvero il proprio animale. Eppure, per molte persone questa è la realtà di giornate lavorative lunghissime, turni, spostamenti e imprevisti. Prima di tutto è importante chiarire una cosa: nessuna razza “ama” stare sola per così tanto tempo.

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I cani sono animali sociali, e anche quelli più indipendenti hanno bisogno di contatto, stimoli, movimento e routine. Esistono però razze che tollerano meglio la solitudine, che non vanno nel panico se il proprietario non c’è e che, in condizioni organizzate nel modo giusto, possono gestire anche assenze molto lunghe, purché non diventino la norma di tutti i giorni.

Più che cercare il “cane da 12 ore da solo senza problemi”, ha senso capire quali razze siano meno inclini all’ansia da separazione, più calme in casa e più portate a dormire o rilassarsi quando nulla succede. E, parallelamente, come organizzare ambiente, tempo, bisogni e stimoli per ridurre al minimo lo stress.

Si può davvero lasciare un cane da solo per 12 ore?

Da un punto di vista del benessere, dodici ore di fila sono tantissime. La maggior parte dei cani adulti regge fisicamente 6–8 ore senza uscire, sempre che siano in salute e ben abituati. Per arrivare a 12 ore, devono entrare in gioco alcune condizioni: un cane adulto, non anziano, con buona salute, abituato gradualmente alla solitudine, con accesso a una zona in cui possa fare i bisogni (giardino, porticina, traversina in casi estremi), acqua sempre disponibile, un posto sicuro e tranquillo dove riposare e qualche stimolo mentale per non annoiarsi.

È fondamentale distinguere tra eccezione e routine. Una volta ogni tanto, con una razza adatta e una buona organizzazione, può capitare di lasciare il cane solo così a lungo. Farlo regolarmente significa invece accettare un compromesso pesante per il suo benessere fisico ed emotivo. Molto dipende anche dall’età: i cuccioli non dovrebbero mai essere lasciati da soli per molte ore, gli anziani hanno esigenze fisiologiche più frequenti e spesso anche una tolleranza minore allo stress. I cani in età adulta, ben educati e abituati, sono quelli che si adattano meglio, ma questo non li rende “di ferro”.

Come organizzarsi con aiuti esterni e come valutare la situazione

Nella pratica, chi sa di dover stare via per 10–12 ore dovrebbe considerare seriamente aiuti esterni: un dog sitter che passi a metà giornata, un vicino di casa fidato, un parente, oppure quando le assenze sono prevedibili, una pensione o un asilo diurno. Allo stesso tempo, ci sono accorgimenti molto concreti che rendono la solitudine più sopportabile. Stancare il cane prima di uscire, ad esempio, con una passeggiata lunga e un po’ di gioco di qualità, gli permette di dormire nella prima parte della giornata. Lasciare giochi ripieni di cibo, tappeti olfattivi o puzzle interattivi lo aiuta a occupare la mente, riducendo la noia. Mantenere un ambiente stabile, con odori familiari e magari un sottofondo sonoro come una radio, camuffa i rumori esterni che potrebbero agitarlo.

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Un altro elemento spesso sottovalutato è l’osservazione del comportamento dopo queste lunghe assenze. Se al rientro troviamo oggetti distrutti, graffi sulle porte, ululati registrati dai vicini, pipì ovunque o un cane esasperato, non è solo “capriccio”: sono segnali che ci stanno dicendo che quella durata non è sostenibile. In questi casi, non basta cambiare razza o sperare che il cane “si abitui”: serve ripensare l’organizzazione, sedersi con un educatore e, se necessario, con un veterinario comportamentalista.

Un ultimo spunto riguarda i cani anziani. Spesso si dice che sono i più adatti a restare soli perché dormono molto e si muovono meno. In parte è vero, ma l’età porta con sé patologie, bisogno di uscire più spesso, assunzione di farmaci, possibile disorientamento. Se da un lato possono tollerare meglio la calma e il silenzio, dall’altro dodici ore senza controllo possono rappresentare un rischio concreto.

12 razze più indipendenti: quali si adattano meglio alla solitudine

Detto tutto questo, esistono razze che, per temperamento e livello di energia, tendono a soffrire meno la solitudine, soprattutto se educate bene fin da piccole e se la giornata è organizzata nel modo giusto. Non sono cani “programmati per stare soli dodici ore”, ma compagni che, in famiglie molto impegnate, possono adattarsi un po’ meglio alla realtà di assenze prolungate.

Prima di scegliere, è sempre importante ricordare che ogni cane è un individuo: all’interno della stessa razza si possono trovare soggetti bisognosi di costante contatto e altri molto più indipendenti. Nell’elenco che segue, le razze sono quelle che, in media, mostrano più equilibrio nel gestire il tempo senza il proprietario.

Bulldog francese

Questo piccolo molosso dalla faccia simpatica è noto per il suo carattere affettuoso ma anche per la sua sorprendente capacità di rilassarsi per ore. Non è un cane iperattivo, e in casa tende volentieri a fare lunghi sonnellini. Se abituato gradualmente, può passare buona parte della giornata da solo dormendo, alzandosi solo per bere e mangiare. La controparte è che, quando il proprietario rientra, ha bisogno di attenzione, brevi passeggiate e momenti di contatto. Non è un cane “freddo”: è solo meno portato a stressarsi quando la casa è silenziosa.

Basset Hound

Famoso per le orecchie lunghe e lo sguardo malinconico, il Basset Hound è un cane tranquillo, che ama il comfort e la vita domestica. Molto portato al riposo, preferisce la tranquillità alle attività frenetiche. In un appartamento o in una casa serena, se ha una cuccia comoda e qualche giochino, può tollerare molto bene la solitudine, purché la giornata venga bilanciata con passeggiate adeguate e qualche sessione di annusate al rientro. Il suo lato “filosofo” lo rende meno incline a farsi prendere dall’ansia.

Levriero

Dietro l’immagine del cane velocissimo si nasconde un animale insospettabilmente pigro. Il levriero ama le corse brevi e intense, ma in casa si trasforma in un “tappeto” tranquillo e discreto. È una delle razze più adatte a vivere in ambienti domestici pacifici: dopo una buona uscita, spesso si sistema sul divano e ci resta per ore. Un levriero abituato, con un luogo sicuro e tempi di sfogo corretti, può gestire anche assenze molto lunghe con una certa serenità, soprattutto se la casa è silenziosa e priva di stimoli stressanti.

Whippet

Spesso definito “levriero in formato compatto”, il Whippet condivide lo stesso contrasto tra velocità esplosiva e amore per il riposo. In casa è discreto, morbido nei movimenti, poco invadente. Se ha un giro quotidiano un po’ più sostenuto e la possibilità di correre ogni tanto in sicurezza, nelle ore in cui il proprietario è fuori tende a dormire. È importante offrirgli una routine prevedibile: i cani che sanno cosa aspettarsi si rilassano di più quando sono soli.

Bull Terrier

Sotto l’aspetto forte e un po’ bizzarro, il Bull Terrier è un cane estremamente legato alla famiglia ma anche dotato di una buona autonomia mentale. È vigile, osserva, sorveglia. Se educato con coerenza e abituato gradualmente a momenti in cui resta solo, non tende a crollare nell’ansia, ma piuttosto a percepire la casa come “compito da proteggere”. Questo non significa che non abbia bisogno di contatto umano: la sera, al rientro, richiede tempo, gioco, movimento e interazioni vere.

Chihuahua

Nonostante la taglia minuscola, il Chihuahua ha un carattere grande. È spesso molto legato a una persona, ma sa anche occupare il proprio tempo, soprattutto se vive in un ambiente ricco di nascondigli, cuscini, punti rialzati da cui osservare il mondo. In un contesto tranquillo, caldo e sicuro, con acqua e cibo disponibili, è uno dei cani che meglio tollerano la solitudine, anche per molte ore. Una coppia di Chihuahua, se ben affiatata, tende a farsi compagnia in modo naturale, riducendo ulteriormente il peso della nostra assenza.

Shar-Pei

Indipendente, riservato, spesso un po’ distaccato con gli estranei, lo Shar-Pei è un cane che apprezza la calma. Non è particolarmente espansivo e in casa mantiene un profilo basso. Se ha la possibilità di uscire nelle ore giuste e un ambiente domestico ben organizzato, può passare molte ore a sonnecchiare senza vivere la solitudine come una minaccia. La sua natura autonoma va però sostenuta con un’educazione attenta: un cane sicuro di sé è un cane che, quando resta solo, non si spaventa per ogni rumore.

Shiba Inu

Spesso descritto come “un gatto in corpo di cane”, lo Shiba Inu è famoso per la sua indipendenza. Affettuoso ma non appiccicoso, ama la sua libertà e il suo spazio. È una razza che regge molto bene le ore di solitudine, perché non ha bisogno di continua conferma da parte del proprietario. Ha però bisogno di regole chiare e di una buona canalizzazione dell’energia: al rientro non basta aprire la porta, serve portarlo fuori, lavorare sull’olfatto, proporre esperienze diverse.

Chow Chow

Con il suo aspetto da orsetto e il carattere riflessivo, il Chow Chow è uno dei cani che più spesso vengono descritti come “indipendenti”. Non ama le smancerie, sceglie lui quando ricevere carezze, è dignitoso e poco espansivo. Questa distanza emotiva apparente si traduce spesso in una buona capacità di stare da solo, purché non venga trattato come un peluche. È fondamentale offrirgli una gestione rispettosa, senza forzature, e garantire comunque routine di passeggiate e socializzazione.

Boston Terrier

Vivace, intelligente, portato al contatto con l’uomo, ma anche capace di rilassarsi da solo se abituato fin da cucciolo. Il Boston Terrier, a differenza di altri terrier, ha spesso un buon equilibrio tra bisogno di compagnia e possibilità di “staccare”. Se ha una zona sicura, qualche gioco resistente e un po’ di esercizio prima e dopo la nostra assenza, può tollerare anche giornate impegnative senza sviluppare per forza comportamenti distruttivi.

Beagle

È una razza sociale, allegra, con un forte istinto di branco, ma molti Beagle ben educati e abituati alla solitudine fin da giovani riescono a gestire il tempo da soli meglio di quanto si creda. L’olfatto potentissimo li rende ottimi candidati per giochi olfattivi e attività di ricerca da lasciare a disposizione durante la giornata. Un Beagle stanco, appagato e con qualcosa da annusare e rosicchiare in sicurezza avrà meno difficoltà a sopportare anche assenze lunghe.

Golden Retriever

È forse il cane più “di cuore” dell’elenco, quello che di istinto starebbe con il proprietario 24 ore su 24. Eppure, proprio la sua grande adattabilità lo rende capace, con la giusta educazione, di affrontare anche giornate lunghe in casa. Un Golden ben stimolato, fisicamente e mentalmente, dotato di giochi, ossi naturali sicuri e un ambiente ricco di odori familiari, tende a gestire meglio la solitudine. Resta comunque una razza che ha bisogno di molta interazione al rientro: la vera qualità della vita, per lui, si gioca quando la porta si riapre.

In definitiva, più che cercare il cane “perfetto per stare solo dodici ore”, ha senso chiedersi quanta parte di questa responsabilità possiamo assumerci noi. Scegliere una razza equilibrata aiuta, ma è il modo in cui organizziamo la sua giornata, le nostre assenze e il tempo condiviso a fare davvero la differenza. Un cane che si sente compreso, rispettato e coinvolto saprà affrontare meglio anche le giornate più lunghe, senza mai smettere di aspettare – con il suo modo silenzioso e ostinato – il momento in cui torneremo a casa.

Delania Margiovanni

Passione innata per il make up e per tutto ciò che concerne la bellezza e la cura del corpo. Elargire consigli è la mia prima missione, la seconda è quella di convertire le donne svogliate!!!

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